Billaudot PEPIN CAMILLE - GRIS BRUME - VIOLONCELLE & PIANO
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Dopo Autumn Rhythm (per violino e pianoforte, 2018) e Number 1 (per pianoforte solo, 2019), Camille Pépin prosegue il suo ciclo di opere di musica da camera ispirate agli all-over del pittore americano Jackson Pollock: prima incursione della compositrice nel repertorio per violoncello e pianoforte, Gris-brume attinge la sua espressività singolare dal dipinto Number 14, dalle sue linee scure intrecciate e dall’alone grigio argentato formato dalla diluizione della pittura nera sulla tela.
Se Gris-brume non riprende il titolo di Pollock, è perché Camille Pépin si allontana dalla sua consueta affinità con i compositori americani per inserirsi più nettamente in una tradizione francese. Il carattere fluido di Number 14 dà luogo a un’esperimento debussysta che non è senza richiamare le texture orchestrali elaborate dalla compositrice in The Sound of Trees (2019). Sollecitando sottilmente i timbri e i registri, le prime misure sono fatte di nebbia e fumo: il pianoforte rimbomba impercettibilmente con la mano sinistra, mentre la mano destra fa risuonare una serie di campane in una coloritura modale arcaizzante. Per tutta l’opera si noterà l’uso al pianoforte di procedimenti che ricordano il compositore delle Estampes – in particolare in quei bassi che apportano la loro illuminazione una volta stabilita l’armonia.
Infatti è proprio il pianoforte a iniziare l’atmosfera dell’opera e ad accogliere lo strumento ad arco per formare un tandem fusionale, lontano dalla supremazia melodica che a lungo è stata associata al violoncello romantico. Un tema lirico emerge tuttavia dagli archi. L’insieme cresce quindi in potenza per tutta l’opera fino all’apoteosi finale, seguendo una traiettoria progressiva irresistibile che ricorda alcune grandi opere di Maurice Ravel (Boléro, La Valse…). Nel frattempo, la compositrice ha introdotto nella nebbia iniziale motivi emblematici del suo proprio linguaggio musicale: formule ritmiche oscillanti, sempre più insistenti, portano l’opera a cadere nella danza. Prima gioioso e luminoso, il passo a due degli strumenti ad arco diventa presto il luogo di sorprendenti contrasti di articolazione e di importanti rotture dinamiche che assumono una piega minacciosa. Gli intrecci oscuri della tela di Pollock sembrano allora emergere dalla tela, trasformandosi in un fantastico balletto di fantasmi.
Tristan Labouret
Riferimento contrassegnatoGB10174
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