Kaptara? Sette lettere che contengono quel « mistero del lontano » che ho così spesso cercato nella mia musica.
È il nome dato alla civiltà minoica negli scritti di Mari, l'antica città sirio-mesopotamica. La civiltà cretese è spesso identificata come la fonte del mito di Atlantide: Kaptara è quindi il possibile nome di quest'isola, questo Eden sommerso, di cui ho tanto sognato.
Il mio brano si apre con un'introduzione in modo indiano Shrî (più volte trasposto) come si apre una porta su un « altrove ». Essa conduce a una prima danza che si anima progressivamente. Una parte centrale più lenta e lirica vede sbocciare un nuovo tema molto vocale. Infine una seconda danza, virtuosistica, conclude il brano in una trance ritmica che riprende il motivo dell'introduzione. (Guillaume Connesson)
Kaptara è un brano per flauto solo, commissione del Concorso internazionale Maxence Larrieu, 2024.
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