One World tratta di un mondo frammentato (governi populisti, piaghe, cambiamento climatico, tratta di esseri umani, mancato rispetto dei diritti umani fondamentali, terrorismo, guerra) e annuncia la visione di un pianeta pacifico e egualitario. Uno dei testi della mostra riassume al meglio l'opera: «Tikkun Olam», che in ebraico significa «riparare il mondo», un concetto ebraico di gestione della creazione divina. L'opera è scritta per solisti, coro e orchestra nello stile inimitabile di Jenkins, noto per opere come Adiemus: Songs of Sanctuary, The Armed Man: A Mass for Peace, Requiem e The Peacemakers. La sua visione di un mondo unico si ispira a testi diversi come la Bibbia, il Gayatri Mantra induista, la poesia del romantico inglese Percy Bysshe Shelley, l'abolizionista afro-americana Frances Harper (intorno al 1850) e lo scrittore libano-americano Kahlil Gibran. Come in molte opere di Jenkins, Carol Barratt apporta testi e adattamenti incisivi. Registrato per Decca con Lucy Crowe soprano, Kathryn Rudge mezzosoprano, Roderick Williams baritono, il World Choir for Peace, The Stay At Home Choir e il World Orchestra for Peace, sotto la direzione di Karl Jenkins.