"Scrivere con un materiale "tematico" il più semplice possibile e reagire passo dopo passo (step by step), questi furono gli obiettivi compositivi di questo pezzo. Inoltre, la composizione nello stesso momento chiave di D'un trait per violoncello, pezzo organizzato a partire da gesti strumentali, fu anche determinante nella scrittura di Step. Dopo una prima parte molto contrappuntistica in cui i quattro strumenti suonano in imitazione, il lungo solo di clarinetto basso ornato da un flauto nervoso spesso vicino al rumore e da alcuni suoni di temple blocks e pianoforte, non è senza ricordare la scrittura incisiva e gestuale di D'un trait. Step è una sorta di andata e ritorno tra la scrittura libera e gestuale e la scrittura vincolata e contrappuntistica - le operazioni sono allora calcolate con il programma Openmusic -, l'unico materiale che le unisce, ad eccezione dei campi armonici comuni in cui si sviluppano, è una semplice terza minore che si insinua tra gli strumenti e che, incastonata nella texture, rimane spesso come un ricordo lontano. Questo pezzo, come Cantus (2006) e D'un trait (2007), differisce dalle mie composizioni precedenti, prima di tutto sul piano ritmico, perché la pulsazione è meno presente, e poi sul piano strumentale, gli strumenti qui hanno un'individualità più marcata in termini di gesti e modalità di esecuzione. Ma si ritrova comunque un trattamento armonico ereditato dal lavoro sugli spettri e una volontà di cambiamento rapido dei colori, un desiderio di movimento permanente e di modulazione." Step è dedicata al New York new music ensemble. Philippe Hurel