Lo scopo originale era costruire due ciaccone, o meglio una doppia ciaccona, una come variazione di un materiale discorsivo estremamente direttivo, l'altra come evoluzione circolare di figure chiaramente definite, suscettibili di scambiarsi alcuni dei loro criteri specifici. Si potrebbe a dire il vero parlare di "modulazione gestuale", nel medesimo senso della famosa modulazione ad anelli. Ho tentato qui di dare al silenzio un valore funzionale forte, assicurando un miraggio della percezione e del discorso. All'inizio della ciaccona, una misura a tre tempi, allerta e incisiva, preliminare, è seguita da un silenzio più di due volte più lungo. 1) Sentiamo ancora risuonare la misura precedente durante il silenzio. Quest'ultimo funziona come messa in memoria del frammento precedente. Dopo un certo tempo di silenzio, l'immagine uditiva si affievolisce e lascia affiorare solo l'elemento saliente che costituisce il pizzicato: la fossilizzazione operata dal silenzio agisce anche come filtro. 2) Il silenzio, per la sua durata, ci preparerà (per interrogazione) alla prosecuzione del discorso: l'equilibrio tra i diversi elementi della misura 1 e 3 sarà molto più acuto grazie a questo silenzio: ha quindi un ruolo discriminatorio rispetto agli elementi figurali in gioco. a) O il pizzicato della misura 1 che sarà ripetuto nella misura 3, sarà integrato nel discorso e diventerà per questo una "sequenza attestata": pizzicato silenzio pizzicato b) oppure il pizz. non sarà ripetuto successivamente e acquisirà un valore segnaletico particolare, distintivo. È questa proposta b che servirà da punto di partenza, da principio stesso dell'opera. La prima parte (tempo I) della ciaccona - che ha valore di modello - utilizza un solo silenzio, il che le conferisce il suo valore emblematico. Cinque elementi particolari sono esposti all'interno di una struttura di altezze fluttuanti, fugaci, che polarizzano poco la percezione di eventi notevoli. È grazie ai silenzi che questi elementi principali evolveranno e si ricomporranno: ogni silenzio innesca un cambiamento di elemento. Siamo quindi davvero in presenza di una doppia ciaccona nella misura in cui questa strategia gestuale del silenzio si compie a partire da un materiale ritmico/melodico di una ciaccona di "fondo", direi, possedente una propria autonomia strutturale, da cui il "miraggio" che evocavo più sopra. (Brice Pauset)