Poco prima della sua morte, Giovanni Pergolesi si trasferì nel monastero francescano di Pozzuoli, dove compose le sue ultime opere. Tra queste vi è il suo Stabat Mater, che rivela l'infusione, nella composizione sacra, dello stile operistico. La grande opera di Pergolesi presenta una vivace declamazione del testo e un grande fascino melodico ed espressivo. A fondamento di tutto vi è il contrappunto che si aspettava nella musica composta per la chiesa in quel periodo. La versione originale era per due solisti e piccolo ensemble - questa versione è stata arrangiata da Desmond Ratcliffe per includere coro SATB, organo e archi - ma qui l'accompagnamento è sostituito da una riduzione per pianoforte.